CZESLAW MILOSZ

Preparativo


Ancora un anno di preparativi.
Domani al più tardi inizierò a lavorare a un grande libro
nel quale il mio secolo apparirà come realmente è stato.
Il sole si alzerà sopra i giusti e i malvagi.
Primavere ed autunni infallibilmente torneranno,
in un boschetto umido un tordo si costruirà un nido rivestito d'argilla
e le volpi apprenderanno della loro natura di volpi.

E questo sarà l'argomento, più le aggiunte. Quindi: eserciti
che attraversano pianure ghiacciate sbraitando bestemmie
in cori di mille voci; il cannone d'un carro armato
che irrompe immenso a un angolo di strada; la corsa nel buio
in un campo con altane e filo spinato.

No, non accadrà domani. Tra cinque o dieci anni.
Penso ancora troppo alle madri
e chiedo cosa sia l'uomo nato da una donna.
Egli si rannicchia e si protegge il capo
mentre viene scalciato da pesanti stivali; in fiamme, correndo,
arde di vampa lucente; un bulldozer lo spazza in una cava d'argilla.
Suo figlio. Un orsacchiotto tra le braccia. Concepito in estasi.

Non ho ancora imparato a parlare come dovrei, tranquillamente.

9 commenti:

  1. Interessante la forma, non ho alcun interesse per il contenuto.

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  2. caro sam, può capitare a volte di leggere una poesia in modo distrato, magari non era il momento giusto, magari avevamo altro per la testa.
    La poesia ha certe pretese, pretende di essere letta con attenzione, mi verrebbe da dire con rispetto, ma non vorrei esagerare.
    A me è successo; ho riletto questa poesia e mi è improvvisamente apparsa, rivelata, in tutta la sua bontà, la sua forza intima e tenera, in tutta la sua bellezza.

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  3. traspare la difficolà che si sperimenta nel mettere in verso la vita, nel fare libro del giorno, quando gli accadimenti travalicano la possibilità di mettere in sequenza le cose.

    Lo stesso dilungarsi del verso, il suo andamento irregolare, mi pare testimoniare ciò.

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  4. Questa poesia mi trasmette la sensazione di un gigantesco dramma non metabolizzato (probabilmente non metabolizzabile) vissuto in prima persona e mi emoziona parecchio. Un tremendo flash-back che emerge come un'onda anomala e travolge ogni cosa. Tutto il componimento mi dà anche l'idea del percorso accidentato della vita, dell'incredulità di fronte alla umana capacità distruttiva. "Possibile che un essere umano, nato da una donna, concepito in estasi, sia capace di ciò?"
    Certo, comunque il sole sorgerà, il tordo costruirà il proprio nido, la natura seguirà il proprio corso, ma ciò sembra addirittura oscurato dagli effetti della stupidità umana.
    Il bulldozer e l'orsacchiotto: nel contrasto, che trovo quasi sconvolgente, di queste due immagini, trovo sia espressa tutta l'umana contraddizione e l'incapacità dell'uomo stesso di comprenderla. L'uomo governato da impulsi non umani...
    L'ultimo verso mi pare tradisca una profonda, rassegnata disperazione.

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  5. a grandi linee concordo con paolo z. tuttavia, questi versi non riescono ad emozionarmi, anche perchè, come scrive matteo, non è facile tradurre in versi il dramma della vita, del silenzioso ed anonimo tran tran quotidiano contrapposto alle enormi tragedie del pianeta. mi disturbano i versi "il sole si alzerà sopra i giusti e malvagi" (lo trovo scontato e sfruttato) e "sbraitando bestemmie" (mi pare stonato rispetto al resto)

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  6. A me piace molto per la tecnica compositiva, e spero vivamente che sia di uno
    di noi, anche se m'insospettisce il titolo preparativo, mi fa pensare a un
    autore straniero, noi usiamo il termine al plurale; mi piace la successione
    delle immagini, il cannone che irrompe, il bulldozer, l'uomo scalciato da
    pesanti stivali, che ricordano un documentario televisivo, cioè un linguaggio a
    noi familiare.
    Trovo che la poesia civile sia difficile, ma qui ci sono dei suggerimenti
    operativi da mandare a memoria.
    Questo sarà l'argomento: primavere e autunni infallibilmente torneranno, il
    tordo si costruirà il nido e le volpi apprenderanno della loro natura di
    volpi.
    La trovo luminosa e piena d'aria.
    Mi ricorda una frase di Zavattini nel libro I poveri sono matti: Quando
    leggeremo sul giornale a caratteri cubitali come titolo principale: Leo ha
    comprato un cappotto nuovo.

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  7. Se è di un autore straniero, come probabile, sarebbe interessante conoscere la lingua originale.
    Insomma mi vengono dei dubbi sulla traduzione, se di traduzione si tratta.

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  9. Questo è il testo originale:


    Preparation

    Still one more year of preparation.
    Tomorrow at the latest I’ll start working on a great book
    In which my century will appear as it really was.
    The sun will rise over the righteous and the wicked.
    Springs and autumns will unerringly return.
    In a wet thicket a thrush will build his nest lined with clay
    And foxes will learn their foxy natures.

    And that will be the subject, with addenda. Thus: armies
    Running across frozen plains, shouting a curse
    In a many-voiced chorus; the cannon of a tank
    Growing immense at the corner of a street; the ride at dusk
    Into a camp with watchtowers and barbed wire.

    No, it won’t happen tomorrow. In five or ten years.
    I still think too much about the mothers
    And ask what is a man born of woman.
    He curls himself up and protects his head
    While he is kicked by heavy boots; on fire and running,
    He burns with a bright flame; a bulldozer sweeps him into a clay pit.
    Her child. Embracing a teddy bear. Conceived in ecstasy.

    I haven’t learned yet to speak as I should, calmly.

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