LUCA MANES

Un sospiro all'angolo, da due punti



Non sono re neanche del mio foglio.
Il bianco non lo comando,
La penna non si colora dei miei occhi.

Mi piace, come un elegante abitino, mettere le cornici alla porta.
Adornare le pareti con stelle e quadri.
Fare il ripieno all'agnello.

Lo scrittore signoreggia il cavallo del potere.
Ha poi le mani legate, da carcerato.
Un sospiro all'angolo, da due punti.

Un cielo spento di qui. Abbagli e lune la pagina dopo.
La frase senza punto. Le virgole dappertutto.
La parola senza fiato, persa. Una rinascita un po' più in là.

Eppure vigila su di me uno sguardo antico.
La scrittura che non smette di parlare.
Come l'usignuolo all'alba.

7 commenti:

  1. gli ultimi tre versi sono molto belli, la parte precedente ha una sua sapienza compositiva ma mi riesce difficile far coincidere il mio ritmo col suo, ci vogliono più letture per affiatarsi, ci ritorno

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  2. La trovo molto bella, semplice e delicata, che lascia ampi spazi di libertà come la poesia dovrebbe fare. Mi piace particolarmente il verso che dà il titolo al componimento, oltre all'ultima terzina. Ma non cambierei nulla, la trovo stupenda così com'è.

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  3. E' un discorso completo alla poesia che è parola non assoggettata che in tanti tentano di imbrigliare. Anche il poeta a volte non vi riesce. Belliaaima la terza terzina.

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  4. è bella, sì, delicata ma anche densa. mi lascia una punta di dolce tristezza, come di qualcuno che s'aggiri per casa dando e cercando senso nelle piccole cose, dietro le quali si avverte l'inquietudine del vivere.

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  5. Mi piace. Soprattutto il finale. Cercherò di approfondire appena posso.

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  6. "La penna non si colora dei miei occhi".Le tinte del poeta,sono quelle dell'esistenza.Attraverso le parole,si può sfumare il colore delle cose,che però rimane quello.Non a caso,l'autore dice ed è molto bello:Non sono re neanche del mio foglio"-

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  7. "Una parola senza fiato...persa"
    Una parola forse ammorbidita e per questo non fedele a quello che si voleva esprimere? Chissà. Quello che mi piace della poesia è che ognuno sente e immagina qualche cosa, come un cieco quando tocca un elefante. Io ho toccato qui.
    -paolaebasta-

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