VALDO IMMOVILLI

Per anni ti ho annusata
convinto che fosse lì, nel ventre tuo
il centro del mondo,
la porta che apre le mie ali di uccello.
Là, dove volammo via.

Il tuo viso era per me come
un convento monaco
che la clausura adorna di nidi sacri e profumo.

L'odore dell'erba e dei cipressi
entra in me senza sosta
ed io mi sciolgo nell'aria mite dell'estate.

Galleggio, sui pini e sulle querce
mi riconosco.

4 commenti:

  1. mi piace molto, è in apparenza semplice, ma dopo varie letture si scoprono ogni volta nuove sfumature e prospettive diverse; è piena di leggerezza e di nostalgia, immagino che sia indirizzata a una madre, una madre la cui lontananza e assenza è attestata dall'odore dell'erba e dei cipressi; i singoli blocchi di versi sono tutti indistintamente molto belli e perfettamente compiuti, c'è un equilibrio formale che rispecchia un grande equilibrio interiore. E' una delle più belle postate qui. Ogni verso racchiude una intima ricchezza che si lascia scoprire a ogni successiva lettura. Mi piace moltissimo il verso: ed io mi sciolgo nell'aria mite dell'estate.

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  2. Anche a me piace molto. Non credo però che vi sia l'intenzione di indirizzarla a una madre, ma "solo" a una donna (quindi "solo" potenzialmente madre). Sono d'accordo con Paolo P. sul fatto che rispecchia equilibrio interiore, tranquillità, pace.
    Personalmente, nel verso preferito da Paolo P., avrei cercato di non usare la locuzione "mi sciolgo" (mi ricorda un po' certe forme del linguaggio corrente, tipo "mi sciolgo in un brodo di giuggiole" e similari) ma probabilmente non avrei trovato alternative valide.

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  3. Fondamentalmente,"si annusa" per due validi motivi:conoscere o riconoscere qualcosa.Nell'odore,si rifugia il ricordo ma anche la propria identità.Forse,per questo,"lo sciogliersi" nell'aria, è sinonimo di fondere se stesso con la memoria in uno stato di grazia ideale.

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  4. Come prima impressione ho inteso il ventre non necessariamente di madre, il volo a due come un percorso di conoscenza oltre l'annusarsi. Quel viso poi che richiama qualcosa di sacro, l'ho trovato abbastanza singolare. Ma sottende probabilmente l'impegno, la serietà del sentimento.
    Se questa rima parla di un sentimento amoroso, direi che trattasi di un rapporto anche equilibrato perchè tra erba e cipressi, ossia tra inizi e cipressi come fine, l'autore respira un senso di pienezza.
    -paolaebasta-

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