Siamo qui insieme
Ci siamo raggiunti l'un l'altro
senza l'aiuto di mappe.
Le città che ci confinavano
si ergono come grandi paesi di collina
troppo distanti per condurvi l'altro.
I nostri ricordi sono silenziosi verso l'altro;
i miei sono colorati, i tuoi in bianco e nero.
Questo è, forse, ciò che colpisce
stando in questo cortile
dove una fontana con una bocca di leone aperta
stilla goccia a goccia
in una pozza muscosa
e lunghe ombre screziate giocano lungo un muro rossastro
che magari l'inverno scrosterà.
Siamo qui insieme in questa luce tenue.
I nostri visi tornano a separarsi
e ci guardano attraverso un sole riflesso,
prima d'essere nuovamente inondati di luce
e ondeggiare quasi divenendo uno.
mi sembra una poesia di ottimo livello, ci torno
RispondiEliminaA volte per commentare una poesia ho bisogno di leggerla e rileggerla; questa volta invece posso scrivere senza riguardarla, perchè conservo in me vivide le immagini evocate dai versi. Primo: le colline che si ergono a separare i due e che quasi li imprigionano. Poi, la fontana a bocca di leone che lascia cadere l'acqua sul verde del muschio; con questo flash sono già dentro un mondo fatto di piccole cose che isolano e avvolgono i due protagonisti in una atmosfera incantata.Quest'ultima poi diventa sogno e visione quando i due si separano e si ritrovano immersi in una luce che li fa barcollare per lo sgomento e la magia dell'attimo. Non credo che avrei trattenuto quesi fotogrammi dentro me in modo così intenso se la poesia fosse scritta in modo diverso. La ricorderò, Susy (rosaria fiore)
RispondiEliminaio penso che a volte la forma migliore di traduzione sia allontanarsi dal significato letterale e cercare di recuperare il senso, la direzione di un testo anche in un apparente tradimento; mi spiego: forse una taduzione troppo aderente alle parole non restituisce lo spirito esatto di quel testo; ci sono comunque immagini molto belle, espresse in un linguaggio suadente; noto però che la ripetizione della parola altro, nei primi sei versi tre volte, non giova; molto bella la chiusa, i volti che si specchiano nella fontana e nel moto dell'acqua tendono a fondersi; mi piace anche molto il titolo
RispondiEliminaIn linea di massima (ma non completamente) sono d'accordo con quanto scritto da Paolo P. a proposito della traduzione (intesa in generale, come attività del tradurre). Tuttavia osservo che, nel caso specifico, l'originale ha già, di per sè, proprio la caratteristica che non convince Paolo P.: nella prima parte della poesia, in effetti, compare la parola "others" per tre volte e ciò mi fa pensare che sia qualcosa di voluto. Al di là del fatto che queste ripetizioni piacciano o no (ciò è soggettivo, credo), penso che cercare termini alternativi, in questo caso, sarebbe stato improprio e irrispettoso da parte del traduttore.
RispondiEliminaTrovo molto belli i primi due versi, poi le città che confinano e isolano, la descrizione del cortile e della fontana, il gioco di luci e ombre del finale.
Ecco l'originale:
RispondiEliminaWE ARE HERE TOGETHER
We have reached each other
with little help from maps.
The cities that confined us
stand like large hill villages
too far away to lead the other through.
Our memories are silent toward the other;
mine are colored; yours are black and white.
That is, perhaps, what is striking
standing in this courtyard
where a fountain with an open lion's mouth
drips drop by drop
into a mossy pool
and long dappled shadows play along a reddish wall
winter will eventually scale.
We are here together in this soft light.
Our faces come back separate
and look up at us through a reflected sun,
before they are lightly splashed again
and ripple across into almost one.
una bella poesia, immagini che sembrano oscillare tra la realtà e il sogno. la fontana che stilla mi fa pensare a certi attimi preziosi che vorremmo afferrare e cristallizzare e che, inevitabilmente, scivolano via. certo, nella traduzione, qualcosa si perde, di sicuro la musicalità è diversa. ricordo di aver letto alcune bellissime poesie di neruda in italiano e poi di averle sentite in lingua originale: alla bellezza dei versi, si unisce l'armonia del ritmo. belli i primi due versi.
RispondiEliminapenso che sia perfettamente vero ciò che dice Paoloz, other ripetuto tre volte certamente ha una sua funzione musicale precisa nelle intenzioni dell'autore, il problema è che mentre other prosegue la sua corsa sonora con una specie di brontolio, di piacevole scia, l'italiano altro conclude la corsa come una frenata brusca; e questo non è da imputare certo al traduttore, sono i problemi della traduzione
RispondiEliminaQuesta poesia, nella versione originale in lingua inglese, è stata pubblicata per Four Ducks Press.
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